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Archivio di Stato di Ferrara

Avvisi e notizie

7 dicembre 2024 ore 15,30 - Presentazione del gioco da tavolo "Livorno 1921. La rivoluzione a congresso"

In occasione dell'ultima apertura staordinaria organizzata nell'ambito del progetto di "Valorizzazione 2024", sabato 7 dicembre, a partire dalle ore 15.30 presenteremo il gioco da tavolo "Livorno 1921. La rivoluzione a congresso".

La storia si fa gioco ma si fa gioco in modo "scientifico", avendo quindi come base di partenza per la costruzione del gioco i veri e reali fatti che accaddero in quell'infuocato congresso che fu anche indirettamente legato alla nostra città: Giacomo Matteotti, infatti, avrebbe dovuto prendere parte ai lavori, ma i gravi fatti accaduti a Ferrara, le violenze squadriste, l'arresto del sindaco Bogianckino e del segretario della Camera del lavoro Zirardini costrinsero il Partito Socialista ad inviare i deputato di Fratta nella nostra città per gestire il difficilissimo momento politico.

Come sempre i posti sono limitati ed è gradita la prenotazione scrivendo ad as-fe.prenotazioni@cultura.gov.it

I partecipanti potranno giocare fino alla chiusura dell'Istituto.

Vi aspettiamo!

 

23 novembre 2024 - Mostra documentaria "Giacomo Matteotti: i giorni ferraresi e il suo ricordo"

L’ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA RICORDA GIACOMO MATTEOTTI

Con grande piacere si invita la cittadinanza alla inaugurazione della mostra documentaria Giacomo Matteotti: i giorni ferraresi e il suo ricordo che si terrà il giorno 23 novembre su due turni: alle ore 14.15 e alle 16,00 presso l’Archivio di Stato di Ferrara.

Saranno esposti documenti originali ed in copia appartenenti ai fondi della Prefettura e della Questura di Ferrara che riguardano sia la presenza del deputato di Fratta Polesine in città nel gennaio 1921 sia il suo ricordo testimoniato dal materiale sequestrato dopo il suo assassinio durante le perquisizioni effettuate nelle case degli antifascisti di tutta la provincia.

Perdurando la grave situazione dell’Istituto che non ha a disposizione spazi adeguati per effettuare iniziative aperte al pubblico, si chiede cortesemente di comunicare il vostro interesse ad essere presenti al turno di visita delle ore 14.15 o a quello delle 16.00 scrivendo alla casella di posta: as-fe.prenotazioni@cultura.gov.it

Raccomandando la puntualità, per consentire una migliore gestione della giornata, si chiede cortesemente di non anticipare eccessivamente il vostro arrivo.

Saranno accettate prenotazioni sino all’esaurimento dei posti disponibili. La vostra prenotazione sarà confermata via email.

Nel caso i due turni organizzati non siano sufficienti per esaudire le richieste pervenute, sarete ricontattate/i per verificare la vostra disponibilità per una nuova visita in data 30 novembre agli stessi orari.

LA STORIA

Giacomo Matteotti fu eletto deputato nel 1919 nel collegio Ferrara-Rovigo.

Lasciò il congresso del partito socialista che si stava tenendo a Livorno e dal quale sarebbe nato il partito comunista per venire a Ferrara, dove gli squadristi di Italo Balbo, sostenuti dagli ‘agrari’ (i grandi proprietari latifondisti che sfruttavano i braccianti per coltivare le terre di loro proprietà) avevano dato vita allo ‘squadrismo’, ovvero all’uso della violenza per fronteggiare l’avanzata del partito socialista che, grazie alle elezioni del 1919 e 1920 aveva conquistato tutte le giunte comunali della provincia di Ferrara. I fascisti devastarono sedi sindacali e di partito, bastonarono oppositori sino ad ucciderli anche usando armi da fuoco.

Si doveva però colpire il movimento socialista ferrarese alle sue radici e quindi, con la connivenza delle autorità di pubblica sicurezza, vennero arrestati il sindaco socialista di Ferrara Temistocle Bogianckino ed il segretario della Camera del Lavoro Gaetano Zirardini. Dopo gli scontri del Castello estense del 20 dicembre 1920, dove rimasero uccisi sei tra fascisti e socialisti, Matteotti fu inviato dal partito in città, dove giunse probabilmente intorno al 15 gennaio 1921.

Quanto vide a Ferrara, quando per due settimane ricoprì la carica di segretario della Camera del Lavoro rimasta vacante a causa dell’arresto di Zirardini, lo raccontò nel suo intervento alla Camera del 31 dicembre. Per 13 volte nominò la nostra città: «Noi abbiamo lasciato pochi giorni fa quei paesi dopo aver riunite le nostre organizzazioni, dopo essere andati anche di notte, per sottrarci alla vigilanza delle vostre spie, onorevole Corradini (sottosegretario agli Interni), in mezzo alle organizzazioni. Noi abbiamo detto loro: state calmi; non rispondete alle violenze. Lo abbiamo ripetuto in tutti i toni. Ci siamo fatti offendere a sangue dai nostri laboratori. Abbiamo avuto accuse di viltà. Accuse che ci hanno offeso più che non quella della vostra stupida stampa. Ci hanno detto vigliacchi il giorno stesso in cui noi più di tutti avevamo sentito ribollire il nostro animo contro la violenza avversaria. Ma nonostante tutto, abbiamo detto: non bisogna reagire. E ci siamo imposti, anche con la violenza, ai nostri compagni. Abbiamo preso per le spalle qualcuno dei più violenti e dei più pronti alla rappresaglia e abbiamo detto: se qualcuno di voi si abbandona alla rappresaglia, sarà allontanato dalle organizzazioni».

 

 

125° anniversario della nascita del partigiano e senatore Otello Putinati. Mostra documentaria e annullo filatelico.

“Prego indagini compito identificazione, arresto, traduzione qui comunista alto più tosto (sic) magro, castano, anni 27 circa, dall’aspetto operaio”, così scrive il questore di Bologna Luciani, il 22 ottobre 1927.

Il giovane “dall’aspetto operaio” altri non era che Otello Putinati, anti interventista, durante la prima guerra mondiale, antifascista e partigiano dopo la presa di potere di Mussolini, egli diverrà infine il vero e proprio simbolo del quartiere San Luca, la zona operaia di Ferrara dove era nato e che mai si arrese al regime dittatoriale.

Condannato a più 12 anni complessivi di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, continuerà a lottare sino alla fine della dittatura, costringendo anche la sua numerosa famiglia e la moglie Carolina Storari ad una vita di stenti e di rischi continui.

Sarà uno degli uomini più importanti della Resistenza estense e porterà con sé, alla sua prematura morte il 19 dicembre del 1952, la storia di molti degli avvenimenti ancora oggi non completamente chiariti, come ad esempio quello relativo alla matrice dell’uccisione del  federale di Ferrara Igino Ghisellini, a cui fece seguito la rappresaglia di civili che diede inizio alla lunga stagione di terrore e di repressione fascista, che caratterizzarono il biennio resistenziale nella città estense.

La mostra, curata per la parte storica da Antonella Guarnieri ed ospitata presso l’Archivio di Stato di Ferrara in corso della Giovecca 146, si avvale della copiosa documentazione contenuta nel fascicolo personale di Putinati, appartenente alla serie Gabinetto del fondo Questura, ivi conservato.

Ad Alessandro Fabbri, presidente del Circolo culturale e filatelico di Ferrara, si devono tre pannelli che raccolgono immagini e notizie relative a francobolli dedicati a personaggi ed eventi direttamente collegati all’antifascismo ed alla Resistenza locale e nazionale.

La mostra sarà inaugurata venerdì 25 ottobre 2024 alle 10 e sarà visitabile sino all’8 novembre dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 14.

Si anticipa sin d'ora che si sta organizzando una visita guidata alla mostra per sabato 9 novembre.

 

Nell’occasione sarà possibile effettuare un annullo postale speciale celebrativo di Otello Putinati

 

13 ottobre ore 10-13 – Domenica di carta 2024 - “C'è teatro e teatro. Dai burattini al grande attore”

L’Archivio di Stato di Ferrara aderisce come ogni anno alla “Domenica di carta” organizzata dalla Direzione Generale Archivi, aprendo le porte il prossimo 13 ottobre dalle 10 alle 13 ai ferraresi.

Quest’anno si darà spazio al teatro, in senso lato: dall’architettura, agli attori, dalla gestione dei palchi allo spettacolo che andava in scena.

Si è quindi deciso di identificare il grande attore e i burattini come i confini di questo mondo di cui si parlerà domenica 13 ed a parlarne saranno:

- Gian Paolo Borghi del museo "Mondo Agricolo Ferrarese" che si occuperà della tradizione dei burattini ferraresi a partire da Fasulìn;

- il professor Giuseppe Lipani del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara che traccerà un breve panorama sul teatro a Ferrara nel XIX secolo (i luoghi dello spettacolo, le prassi e i generi artistici, il ruolo sociale del teatro).

Dalle parole del professore sarà possibile passare ai documenti esposti: piante e sezioni di teatri, disegni di macchine da scena, palchi e scenografie, locandine e biglietti d’invito, oltre a sei fotografie dell’attrice Adelaide Ristori, documentazione proveniente dalla collezione Sautto e dai fondi Ungarelli Badalini e Periti Agrimensori del nostro Istituto.

Non sarà però possibile ammirare soltanto documentazione d’archivio: il Mondo Agricolo ferrarese, infatti, ha concesso in esposizione alcuni bellissimi e preziosi burattini del fondo Pompeo Gandolfi, due scenografie e un copione narrante le gesta di Stefano Pelloni, meglio conosciuto come il Passator Cortese.

Alle 11,30 spettacolo di burattini organizzato dalla Compagnia Città di Ferrara nella sala Esposti dell’Archivio di Stato di corso della Giovecca 146.

E’ gradita la prenotazione ad as-fe.prenotazioni@cultura.gov.it 

L’ingresso sarà consentito fino all’esaurimento dei posti disponibili.

 

28 settembre - Giornate Europee del Patrimonio - Presentazione del volume di Chiara Colombini "Storia passionale della guerra partigiana"

In occasione delle prossime Giornate Europee del Patrimonio questo istituto ospiterà Chiara Colombini che presenterà la sua ultima opera “Storia passionale della guerra partigiana”.

Per la stesura del volume l’autrice ha utilizzato anche documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Ferrara, integrandola con il diario del partigiano Ludovico Ticchioni, medaglia d’oro al Valor Militare, ucciso dai fascisti a Codigoro il 14 febbraio 1945 all’età di diciassette anni.

Contestualmente alla presentazione saranno esposti il diario, la medaglia d’oro, l’agendina che il partigiano aveva nella tasca interna della giacca e che la madre estrasse dopo aver diseppellito il cadavere del figlio con le proprie mani ed anche alcuni disegni eseguiti da Ludovico.

La presentazione si terrà sabato 28 settembre alle ore 16 nella Sala degli Esposti dell’Archivio di Stato.

E' gradita la prenotazione ad as-fe.prenotazioni@cultura.gov.it

Sarà possibile accedere sino ad esaurimento dei posti disponibili.

La locandina

 

 

15 settembre 2024 - Giornata della cultura ebraica. Documentario “Oriella, una Saralvo a Ferrara”

Domenica 15 settembre sarà celebrata la 25° edizione della Giornata della cultura ebraica.

Nell’ambito del convegno organizzato dalla Comunità ebraica e dal Comune di Ferrara sarà presentato il documentario “Oriella, una Saralvo a Ferrara”.

Per la sua realizzazione ‘Civetta movie’ ha utilizzato anche le carte conservate nei tre fascicoli dell’archivio della Questura cittadina, rispettivamente intestati a Leardo, Lilio e Rino Saralvo. Questa documentazione fa parte dell’importantissima serie della categoria A8 ebrei dell’archivio della Questura di Ferrara, composta da 168 fascicoli conservata in Archivio di Stato.

 

4 settembre 2024 - Pubblicazione degli strumenti di ricerca relativi al fondo di famiglia Ravalli Modoni (secc. XVI-XX)

Sono disponibili sul sito, in versione PDF ricercabile, gli strumenti di ricerca relativi all’archivio privato Ravalli Modoni.

Potete trovarli nella sezione Patrimonio -> Fondi archivistici-> lettera R.

Il fondo, costituito di 160 pezzi di cui 141 bb., 8 pacchi, 3 scatole e 8 rotoli di mappe, è stato donato da Gian Albino Ravalli Modoni nell’ottobre del 2019 all’Archivio di Stato di Ferrara in seguito alla dichiarazione di interesse storico particolarmente importante avvenuta nel 2016 da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna e alle operazioni di riordino da parte della studiosa e archivista Angela Ghinato.

L’archivio è costituito da tre nuclei di documenti e una appendice tra loro collegati.

Il primo è quello della famiglia Ravalli che è costituito da carte amministrative e patrimoniali e da carte relative a rapporti con altre famiglie che hanno intrecciato i propri interessi con quelli della famiglia Ravalli.

Il secondo nucleo è quello relativo alle carte dell’ingegnere Giovanni Ravalli (1782-1856) nel quale sono presenti carte personali e soprattutto la documentazione relativa al proprio lavoro di ingegnere capo del Genio Civile e di privato.

Il terzo nucleo è quello relativo alla famiglia Modoni che contiene principalmente documentazione amministrativa relativa al patrimonio familiare.

Un ultimo nucleo di documentazione che funge da appendice all’archivio è formato da numerosissimi ricordi di famiglia (sec. XIX - sec. XX): quaderni di scuola, fotografie, cartoline e corrispondenza.

 

12 agosto - Pubblicazione dello strumento di ricerca della Società Benvenuto Tisi da Garofalo

E' pubblicato sul sito, in versione PDF ricercabile, lo strumento di corredo relativo al fondo archivistico della Società Benvenuto Tisi da Garofalo.

L'archivio conserva, fra gli altri, documenti relativi agli statuti, alle adunanze generali dei soci del Consiglio, alle esposizioni e mostre di cui l’organizzazione si è resa promotrice, al carteggio intrattenuto con il Ministero della pubblica istruzione e i vari organi amministrativi locali, alla corrispondenza del primo segretario Augusto Droghetti.

L’archivio della società protettrice delle arti ferraresi, già consultato e citato da vari studiosi in fase antecedente alla sua reinventariazione avvenuta nei primi anni ’90 ha presentato non pochi problemi in fase di riordino anche a causa della classificazione sommaria con la quale la documentazione è stata versata.

Potete trovare lo strumento di ricerca nella sezione Patrimonio -> Fondi archivistici-> lettera S.

20 giugno 2024 - Pubblicazione sul sito degli strumenti di ricerca delle serie del fondo Questura

Sono pubblicati sul nostro sito in versione PDF ricercabile gli strumenti di corredo relativi al fondo archivistico della Questura.

L'organizzazione del fondo rispecchia la ripartizione dell'ufficio in divisioni (Gabinetto, Polizia giudiziaria e Polizia Amministrativa) entro le quali la documentazione è suddivisa, in base a un titolario di classificazione, in categorie. All'interno di queste sono presenti fascicoli per affare o per persona.

 

Potete trovare gli strumenti di ricerca nella sezione Patrimonio -> Fondi archivistici-> lettera Q.

 

7 giugno 2024 - Pubblicazione sul sito dei primi strumenti di ricerca dei fondi archivistici dell'Istituto

Sono pubblicati sul nostro sito in versione PDF ricercabile i primi strumenti di corredo relativi ai seguenti fondi archivistici:

Campana di Cento (famiglia) 1788-1865, 

Brusoni (famiglia) 1466-1571,

Pironi (famiglia) 1671-1908,

Luppis (famiglia) 1655-1786, 

Ungarelli-Badalini (famiglie) 1648-1925,

Frabetti ingg. Antonio, Pietro e Cleto (1802-1910), periti.

 

Potete trovarli nella sezione Patrimonio -> Fondi archivistici-> lettera alfabetica di pertinenza per denominazione del fondo.

 

Roma, 3 giugno 2024 - Buozzi, sindacalista e socialista tra liberalismo e fascismo

Lunedì 3 giugno alle 15,30 la Fondazione Bruno Buozzi ricorderà il sindacalista di Pontelagoscuro ad ottant’anni dalla sua uccisione per mano nazista.

Lo farà alla Casa della Memoria di Roma (via San Francesco di Sales 5) dove si discuterà dapprima della figura di “Buozzi, sindacalista e socialista tra liberalismo e fascismo” e successivamente di “Riformismo politico e sindacale in Italia”.

Oltre a giornalisti, storici, docenti universitari, ricercatori, interverrà anche il direttore dell'Archivio di Stato di Ferrara Davide Guarnieri per parlare specificamente del fascicolo intestato a Bruno Buozzi, che si conserva in Archivio di Stato tra quelli della categoria A8 del Gabinetto della Questura.

La locandina

 

20 febbraio 2024 - Chiusura della sala studio per l'intera giornata

Il 20 febbraio Rai Storia sarà in Archivio di Stato per effettuare riprese che verranno utilizzate in una trasmissione dedicata al ghetto di Ferrara.
L’architetto Laura Graziani, già archivista di Stato dell’Istituto ed esperta della storia della comunità ebraica cittadina, illustrerà documenti estratti dal fondo “Periti agrimensori”.

Per consentire la registrazione, la sala di studio resterà chiusa al pubblico per l’intera giornata.

 

L’Archivio di Stato di Ferrara partecipa alla mostra “Liber. Pagine rubate e ritrovate”, 9 febbraio 2024 - 17 marzo 2024, Palazzo ducale di Genova

Il Catastro Croce (1477-1506), antico e prezioso volume miniato facente parte dell’archivio della famiglia Bentivoglio D'Aragona, uno dei fondi più importanti dell’Archivio di Stato di Ferrara, verrà esposto dal 9 febbraio al 17 marzo al Palazzo Ducale di Genova nella mostra “Liber. Pagine rubate e ritrovate”.

La mostra, organizzata nell’ambito delle iniziative di Genova capitale del libro 2023, espone una selezione di opere sottratte illegalmente negli anni agli Istituti in cui erano conservate e successivamente recuperate dal Nucleo per Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.

Il Catastro croce, volume di 480 carte completamente membranaceo dove furono trascritti, a partire dal 1477 fino al 1506, i documenti patrimoniali e i privilegi concessi da sovrani e da papi ai Bentivoglio del periodo bolognese anche di data anteriore a quella dell’inizio della copiatura, venne rubato nel 2006, quando ancora l’Archivio di Stato non era dotato di sistema antintrusione e telecamere di sorveglianza, installati proprio a seguito del ritrovamento dell’opera da parte dei Carabinieri.

I Bentivoglio furono signori di Bologna tra il XIV e l’inizio del XVI secolo. Dopo essere stati scacciati dalla città da Papa Giulio II, la famiglia si trasferì a Ferrara, legando dapprima il proprio destino alla casata degli Este e ricoprendo poi un ruolo di primo piano nella storia cittadina anche dopo la Devoluzione del ducato allo Stato della Chiesa nel 1598. La documentazione appartenente al fondo copre un arco temporale che va dal 1192 al secolo XIX e comprende anche altri preziosi catastri miniati.I Bentivoglio furono signori di Bologna tra il XIV e l’inizio del XVI secolo. Dopo essere stati scacciati dalla città da Papa Giulio II, la famiglia si trasferì a Ferrara, legando dapprima il proprio destino alla casata degli Este e ricoprendo poi un ruolo di primo piano nella storia cittadina anche dopo la Devoluzione del ducato allo Stato della Chiesa nel 1598. La documentazione appartenente al fondo copre un arco temporale che va dal 1192 al secolo XIX e comprende anche altri preziosi catastri miniati.

Sarà possibile ammirare tutte le opere al Palazzo ducale di Genova dal 9 febbraio al 17 marzo. Informazioni disponibili all’indirizzo https://palazzoducale.genova.it/mostra/liber

 

 

Nuova sede per l'Archivio di Stato di Ferrara

Il sottosegretario del Mic, Vittorio Sgarbi, ieri presente in città, ha dato notizia che è in corso di perfezionamento l’acquisto della ex sede della Banca d’Italia cittadina che sarà destinato a ulteriore sede di questo Istituto.

La notizia è stata riportata dai principali organi di stampa locali:

Il Resto del Carlino

La Nuova Ferrara

Estense.com

Telestense

 

Martedì 30 gennaio alle 11.30 - Cerimonia di intitolazione a Bruno Farber della scuola primaria della frazione di San Martino

Si ricorda che martedì 30 gennaio alle 11.30 si terrà la cerimonia di intitolazione della scuola primaria della frazione di San Martino a Bruno Farber, il più giovane deportato di origine goriziana, ucciso ad Auschwitz all'età di 3 mesi e 19 giorni.  

Saranno presenti alla cerimonia il vicesindaco Lodi e il prefetto Marchesiello, il direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara Davide Guarneri, il dirigente scolastico Antonio Di Cerbo, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna e in rappresentanza della famiglia Farber Enrico Fink e Dennis Farber.

 

Aveva poco più di tre mesi, per l’esattezza tre mesi e diciannove giorni, il piccolo Bruno Farber quando fu ucciso al suo arrivo nel campo di sterminio di Auschwitz il 26 febbraio 1944.

Vi era arrivato con tutta la sua famiglia di origini goriziane: la mamma Ester Fink era giunta nella nostra città per raggiungere i genitori Benzion Fink, cantore e custode della sinagoga, e Rosa Birnbaum in una data che non è stato possibile individuare ma con molta probabilità nel corso del 1943.

Bruno era nato a Ferrara il 7 novembre 1943 e con mamma papà, zie, cugini e cugine fu arrestato da Carabinieri in un’abitazione di Cassana dove avevano trovato rifugio, portato nella sinagoga di via Mazzini e di lì, con il convoglio n. 8, verso il campo di sterminio polacco.

Fu il più piccolo italiano di religione ebraica ucciso ad Auschwitz. 

Davide Guarnieri

 

27 gennaio - Giorno della Memoria 2024 - Programma degli eventi

Pubblichiamo il programma degli eventi che si terranno da venerdì 19 a martedì 30 gennaio in occasione delle celebrazioni che si terranno nella città di Ferrara per la Giornata della Memoria 2024.

Tra gli appuntamenti in calendario si ricorda che martedì 30 gennaio alle 11.30 si terrà la cerimonia di intitolazione della scuola primaria della frazione di San Martino a Bruno Farber, il più giovane deportato di origine goriziana, ucciso ad Auschwitz all'età di 3 mesi e 19 giorni. 

La proposta di intestazione, formulata dal direttore di questo Istituto dott. Davide Guarnieri in occasione delle celebrazioni dello scorso anno, è stata infatti accolta dal Comune di Ferrara e dall'Ufficio scolastico provinciale.



Ultimo aggiornamento: 03/12/2024